In una svolta inaspettata degli eventi durante la bassa stagione di Formula 1, Max Verstappen, due volte campione del mondo, ha suscitato polemiche nel regno delle corse virtuali. Le accuse sono diffuse sul comportamento antisportivo di Verstappen, che ha portato alla sua squalifica per aver provocato intenzionalmente una collisione con un rivale. Ma un pilota di una serie ufficiale ha il diritto di comportarsi così? Dovremmo distinguere tra azioni su piste reali e virtuali? Approfondiamo.
La pista virtuale “Spa-Francorchamps” è stata teatro lo scorso fine settimana della gara di tre ore del Golden Toast GP, con vetture della categoria GT3. Nonostante sia un evento di profilo relativamente basso nel settore, la partecipazione di Verstappen con il suo team Redline e gli eventi successivi hanno attirato una notevole attenzione.
Sebbene Verstappen sia noto per partecipare frequentemente a tali gare, è stato un incidente a metà dell’evento che ha davvero portato questa competizione alla ribalta. Verstappen, partito dalla pole position, correva al secondo posto e aveva buone prospettive di vittoria, fino a quando l’atleta tedesco di eSports Sven-Ole Haase è entrato in scena.
Nella prima curva di “La Source”, Haase sembrava essersi dimenticato del pedale del freno, tagliando l’auto di Verstappen da dietro. Questo incidente ha portato Verstappen a scontrarsi con il suo compagno di squadra della Redline Diogo Pinto. Sebbene entrambi siano riusciti a continuare la gara, hanno perso diverse posizioni.
La mossa di Haase sembrava deliberata e antisportiva, e Verstappen non ha potuto resistere a ritorsioni in natura. Al termine del rettilineo “Kemmel”, Verstappen ha tagliato la curva “Le Combe”, riuscendo a portarsi in terza posizione alle spalle di Haase.
“Penso che Max Verstappen stia chiaramente mostrando le sue intenzioni”, il commentatore della gara ha anticipato la prossima mossa di Verstappen, “Le cose stanno per mettersi male, solo un secondo. Aspetta. Va bene, ci siamo”.
Alla curva successiva, infatti, il pilota della Red Bull non ha frenato, costringendo Haase ad uscire di pista. Entrambi i piloti sono finiti nella ghiaia e sebbene siano riusciti a continuare la gara, è stato in gran parte irrilevante. Sia Verstappen che Haase avevano perso molto tempo rispetto ai concorrenti. Verstappen avrebbe potuto riprendersi, ma è stato prontamente squalificato per essersi scontrato intenzionalmente con un concorrente.
La domanda che nasce dalle azioni di Verstappen è: come dobbiamo interpretare la condotta dell’olandese? Emergono due visioni contrastanti. Da un lato, stiamo discutendo di una gara virtuale, non di alto profilo, ma di routine. La mossa antisportiva di Haase sembra sottolineare che i partecipanti non stanno prendendo troppo sul serio la competizione.
Al contrario, alcuni sostengono che Verstappen dia un cattivo esempio con la sua caduta. Un giovane tifoso, guardando la gara, capirà che un simile comportamento è accettabile solo nel mondo virtuale, non sulle strade pubbliche? Che gli piaccia o no, Verstappen è un modello e atti così aggressivi non sono certo qualcosa che la Federazione Internazionale dell’Automobile vorrebbe vedere da lui.
Inoltre, in passato ci sono stati casi in cui i corridori “reali” hanno subito ripercussioni a causa delle loro azioni nelle gare virtuali. Da segnalare l’esonero di Daniel Abt che, durante una gara virtuale di Formula E, ha deciso di divertirsi un po’ e di far prendere il suo posto a un sim racer. E chi potrebbe dimenticare le pesanti critiche ricevute da Simon Pagenaud per aver eliminato intenzionalmente Lando Norris nella Indy 500 virtuale?
In entrambi i casi, però, si tratta di gare “serie” con organizzatori di spicco, non di una competizione che si è fatta notare solo per il comportamento di Verstappen. Pertanto, è dubbio che questo stupido incidente porterà a conseguenze per Max.
Tuttavia, ci si può aspettare che Helmut Marko e Christian Horner parleranno con il loro pilota di punta. È improbabile che gli sponsor della Red Bull siano contenti del loro pilota, provocando polemiche inutili e dando il cattivo esempio ai tifosi.